Spagna e Portogallo: più che una partita

2 minute read

Una sfida tutta iberica quella di stasera allo Fisht!

Nonostante la scelta discutibile (ed all’ultimo minuto!) dell’esonero del C.T. spagnolo Julen Lopetegui Argote, la partita tra la Spagna ed il Portogallo, sembra essere iniziata con qualche giorno di anticipo.

Ed il clima dello spogliatoio de La Roja pare proprio essere spaccato a metà: da una parte i blancos sostengono l’esonero dell’ex C.T., dall’altra i blau grana ne sostengono la sua permanenza.

Un clima che ricorda molto la tensione interna spagnola verificatasi qualche mese addietro.

A parte questo, da questa partita ci si aspetta grandi cose: che sia accesa, a tratti aspra e con grande qualità tecnica. Una partita che, insomma, dimostri la supremazia di una delle due squadre nella penisola iberica. E non solo.

Infatti questa non sarà solo una semplice partita di calcio, ma un vero e proprio derby politico: da una parte, troviamo il veterano e primo premier non caucasico António Luís Santos da Costa **che dal 2015 guida il governo portoghese, dall’altra invece, troviamo il debuttante Primo Ministro spagnolo **Pedro Sánchez Pérez-Castejón, che dal 02 giugno 2018 prende in mano l’eredità lasciatagli dal governo Rajoy.

Due capitani di due nazioni cosi affini, ma dall’animo diverso e sempre pronte a sfidarsi anche al di fuori dei campi da calcio.

A livello di numeri, i dati dell’Eurostat, mostrano nell’ambito turistico che la Spagna continua ad essere il paese più gettonato dai visitatori, infatti con un totale di 471 milioni di pernottamenti in strutture turistiche, (+3,6 %) pari al 19% del totale delle notti trascorse in Ue da non residenti) guida la classifica, mentre il Portogallo registra un aumento (+ 8,0%).

Un gran goal per la Spagna, ma d’altro canto, il Portogallo pareggia i conti con la crescita economica. Nel precedente decennio, infatti, la crescita economica è stata superiore alla media UE e dopo aver compiuto riforme e privatizzato aziende statali, liberalizzando settori chiave dell’economia, ha sviluppato un’economia sempre più basata sui servizi. Curiosamente, il sughero è un prodotto importante ed il Portogallo ne detiene la metà della produzione mondiale.

A livello storico, un curioso caso porta in vantaggio il Portogallo.

I due stati dal 1801 (quando l’esercito spagnolo occupò il paese durante la Guerra delle Arance) si litigano Olivenza, un paese al confine tra il Portogallo e la regione spagnola dell’Estremadura. L’abitato fa parte della provincia di Badajoz ed è rimasto bilingue fino alla prima metà del XX secolo ma la comunità oggi parla quasi esclusivamente spagnolo, mentre il portoghese è utilizzato dalla popolazione nata prima del 1950. Per questa ragione, i limiti tra i due paesi nella regione d’Olivenza non sono mai stati definiti e mancano 100 marchi di frontiera.

Infine un altro dato che fa pareggiare i conti con il Portogallo, è l’andamento dei flussi migratori. Secondo le stime di Frontex, l’agenzia europea per il controllo dei confini e delle frontiere marittime, la Spagna rimane al secondo posto dopo l’Italia, mentre il Portogallo è solo al quarto posto.

In tutto ciò, la partita tra questi due vicini di casa è ancora lunga tra rovesciate spettacolari e goal all’ultimo minuto, ma chissà se un po’ di brezza russa rinfrescherà gli animi “calienti” dei due paesi.

In fondo, l’incontro tra Spagna e Portogallo non è una semplice partita: è pura magia che spazia dal fado al flamenco.

In conclusione, come dice un vecchio detto “Pan de fradel, pan de cortel”, auguriamo una buona partita a tutti i tifosi spagnoli e portoghesi: pust’ lucsij iz komandach pobedit!

Per conoscere resto del gitone B clicca qui: https://lagazzettadidonflaco.com/2018/06/14/pust-lucsij-iz-komandach-pobedit-guida-al-girone-b-gddf-2/

Valeria Peruzzi

Updated: