La crisi franco-tedesca ai tempi della Westlessness

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Un’Europa indebolita dalla Brexit e da crisi interne agli Stati Membri, anche quelli tradizionalmente più solidi, si prepara ad affrontare un periodo difficile, nel quale dovrà competere con i colossi cinese e statunitense.

Terminato lo scorso 30 gennaio l’ultimo atto della vicenda Brexit, l’Unione Europea sta attraversando una fase di riorganizzazione dei propri assetti interni, in particolare rispetto alle sfere di influenza. Questo processo, che trascende le singole istituzioni dell’Unione per estendersi ai quattro angoli del vecchio continente, potrebbe non essere una partita a due come avvenuto lo scorso luglio, quando mezzo miliardo di europei ha assistito al braccio di ferro franco-tedesco per l’assegnazione dei ruoli chiave dell’Unione.

Il nuovo decennio si è già dimostrato critico per Macron e Merkel, il primo impegnato in una crisi di impopolarità dovuta al disegno di legge per la riforma del sistema pensionistico, la seconda invece impantanata in un difficile passaggio di consegne. Infatti, al rallentamento dell’economia tedesca (la Commissione ha stimato che la crescita si fermerà all’1,1% nel 2020) si aggiunge la crisi interna all’Unione Cristiano-Democratica (CDU), che Merkel stessa ha guidato fino al 2018.

L’erede apparente della Cancelliera, Annegret Kramp-Karrenbauer, subentratale alla guida del partito poco meno di un anno e mezzo fa, si è dimessa a seguito di una polemica scoppiata a causa dell’alleanza in Turingia tra la CDU e Alternative für Deutschland (AfD), partito di estrema destra. L’uscita di scena di Kramp-Karrenbauer apre ora diversi scenari. Non tutti gli analisti, infatti, sono concordi nel ritenere che la linea moderata promossa dalla Cancelliera Merkel sarà anche questa volta quella vincente, vista la polarizzazione interna della CDU. Visto l’orizzonte politico tedesco attuale, molto più variegato e frammentato di quando Merkel salì al potere, il risultato di questo passaggio di consegne potrebbe riflettersi negativamente sulla capacità della Germania di guidare l’Europa in un mondo in cui l’egemonia occidentale è continuamente messa in discussione.

Una prima dimostrazione di questo assunto la si è avuta nelle discussioni che hanno avuto luogo tra il 14 e il 16 febbraio durante la Conferenza internazionale sulla Sicurezza di Monaco (MSC),il cui rapporto annuale è stato intitolato “Westlessness”, la “Assenza dell’Occidente”. Esso riprende un tema che accompagna da molti anni le riflessioni politologiche internazionali, ovvero la necessità di ripensare le dinamiche di potere mondiali alla luce del progressivo disimpegno americano e della prepotente ascesa della Cina.

Macron, che si era già in novembre distinto per affermazioni decise,denunciando la “morte cerebrale della NATO”, ha proposto nelle scorse settimane la Francia come possibile paese leader di una nuova strategia europea di difesa che “possa dare spazio di manovra” all’interno dell’alleanza atlantica alla luce dei nuovi rapporti di potere tra gli alleati e delle richieste di maggiore impegno dei paesi europei da parte di Trump. Il presidente francese, a Monaco, ha ribadito la necessità dell’Europa di guadagnare autonomia strategica nel campo della sicurezza e si è detto impaziente di intavolare con l’alleato tedesco (di cui ha, non così velatamente, lamentato una mancanza di risposte) una forte strategia post-Brexit che riguardi tanto l’ambito della difesa quanto quello finanziario.

Il dibattito sul ruolo futuro dell’Europa nelle dinamiche globali ha infatti investito non solo il settore della sicurezza, ma anche quello dell’economia: prima fra tutte la questione relativa alla competizione in campo tecnologico e alla rete 5G. Il presidente del Bundestag Wolfgang Schauble, anch’egli a Monaco per la MSC, ha dichiarato, in seguito alle pressioni bipartisan statunitensi di democratici e repubblicani, che l’Europa, pur trovandosi stretta tra l’autoritarismo digitale di Pechino e le multinazionali della Silicon Valley, cercherà un compromesso che permetta al vecchio continente una certa autonomia tecnologica.

Questo compromesso potrebbe presumibilmente materializzarsi in investimenti e acquisizioni di quote societarie delle compagnie europee Nokia ed Ericsson da parte americana: una proposta che ha avuto il nulla osta della Commissaria Vestager. Questa ipotesi, che resta per ora solo un vago progetto d’azione, è però indice di un’Europa ancora troppo debole: vari economisti sottolineano preoccupati come i principali competitor dell’UE non separino i loro interessi economici dai loro obiettivi geopolitici (tanto da indurre gli osservatori internazionali a parlare di “Guerra dei Dazi”).

In questo contesto si inserisce l’odierna discussione del Quadro Finanziario Pluriennale (Multiannual Financial Framework), uno degli strumenti con cui l’Unione finanzia i suoi progetti, mettendo in luce i suoi obiettivi sul medio termine. La discussione sul futuro dell’Europa è più accesa che mai, e i Ventisette devono dare prova di unità e lungimiranza se vogliono dimostrarsi in grado di governare la globalizzazione economica e la rivoluzione digitale.

Se gli Stati Membri si dimostreranno capaci di trarre profitto dal fare fronte comune, allora dovranno rimboccarsi le maniche e cominciare concretamente ad affrontare quelle ineguaglianze, paure e sfide che hanno prodotto la crisi dell’Europa liberale. Solo così l’Unione Europea potrà continuare a rimanere un attore rilevante sulla scena internazionale, senza rimanere spettatore passivo del faccia a faccia tra Cina e Stati Uniti.

Elisa Brivio

FONTI:

https://securityconference.org/assets/user_upload/MunichSecurityReport2020.pdf

https://www.ecfr.eu/article/commentary_europe_5g_and_munich_the_china_challenge_and_american_mission

https://www.ispionline.it/sites/default/files/pubblicazioni/ispi_rapporto_annuale_2019_fine_di_un_mondo.pdf

https://www.euractiv.com/section/future-eu/news/in-munich-macron-presents-eu-reform-as-answer-to-weakening-west/

https://www.ecfr.eu/page/-/2_Redefining_Europe%E2%80%99s_economic_sovereignty.pdf

https://www.ilpost.it/2020/02/15/germania-merkel-afd/

https://www.cnbc.com/2020/02/18/eu-competition-chief-margrethe-vestager-on-us-stake-in-nokia-ericsson.html

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