Coronavirus in Italia ed Europa: tra panico e pregiudizi

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Il coronavirus sta attaccando l’Europa, servendosi di un valido alleato: la paura. La snervante attesa di una epidemia dai caratteri sfocati mette a dura prova il mondo dell’informazione e la razionalità dei cittadini. A farne le spese sono le popolazioni più colpite dall’emergenza.

Non è una breaking news, ma un dato di fatto: il Coronavirus (COVI-19) è arrivato in Europa. Nell’ultima settimana, il numero di casi individuati (con alcune differenze fra il numero di casi sospetti e casi confermati) è aumentato vertiginosamente, soprattutto in Italia. Sulla natura, trasmissione e letalità del nuovo virus ci sono ancora molti dubbi tra i ricercatori. È invece innegabile che l’aumento dei cittadini italiani risultati positivi al virus ha avuto come diretta conseguenza il diffondersi di ansie e preoccupazioni, se non addirittura panico, tra la popolazione europea. In Italia, dove le regioni del Nord, specialmente Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Piemonte, hanno adottato misure drastiche per cercare di contenere la diffusione del virus, si è assistito a diverse scene di panico: sulle notizie di supermercati saccheggiati,costosissime amuchine fai da te su Amazon e mascherine introvabili i giornali stanno banchettando da giorni.

L’eccessiva attenzione riservata a questi fenomeni è l’ultimo esempio della tendenza della stampa italiana a trasmettere un’immagine caricaturale degli italiani “creduloni, ignoranti e furbetti” che è ormai entrata nell’immaginario collettivo. Certamente questa percezione trova un suo fondamento nelle notizie di cronaca. Nel contesto dell’emergenza coronavirus tuttavia, la sua portata va decisamente ridimensionata per due ragioni.

Innanzitutto, l’ansia e preoccupazione per l’improvvisa diffusione del coronavirus nel Nord Italia sono dirette conseguenze delle misure restrittive attuate nelle regioni coinvolte. Seppur mosse da giusti intenti precauzionali, tali misure hanno confermato la gravità della situazione. Con scuole, università, teatri chiusi ed eventi pubblici annullati, non solo le municipalità sotto quarantena, ma anche le grandi città del Nord Italia si sono trasformate in città-fantasma. In queste situazioni, è difficile mantenere calma ed obiettività nei confronti di una minaccia invisibile quale il coronavirus. A peggiorare la situazione entra in gioco un fenomeno denominato “infodemia”, cioè la «circolazione di una quantità eccessiva di informazioni, talvolta non vagliate con accuratezza, che rendono difficile orientarsi su un determinato argomento per la difficoltà di individuare fonti affidabili». I cittadini non attingono le informazioni soltanto dalle autorità, nei confronti delle quali anzi provano spesso diffidenza, ma anche e soprattutto attraverso il passaparola con amici e familiari, tramite il quale le fake news si diffondono molto rapidamente. La sovrabbondanza di informazioni e contraddizioni riguardo ad un virus poco conosciuto persino dagli esperti contribuisce a distorcere la valutazione della situazione reale e nel generare paure sproporzionate. Questo fenomeno è lungi dall’essere solo italiano e circoscritto all’emergenza coronavirus, ma ben descrive la crisi globale attualmente attraversata dai mezzi tradizionali ed istituzionali di comunicazione.

La globalità del panico causato dall’emergenza coronavirus è la seconda ragione per cui la visione macchiettistica degli italiani andrebbe ridimensionata: l’eccessiva paura del coronavirus non è prerogativa italica, anzi si è diffusa in tutta Europa molto più velocemente del virus stesso. L’effetto coronavirus è particolarmente evidente a Bruxelles, cuore politico dell’UE. Nella capitale belga hanno infatti sede le istituzioni europee, crocevia di nazionalità e luoghi di incontro internazionali. Proprio in queste istituzioni, l’arrivo del coronavirus in Italia ha alimentato il timore che la diffusione del virus potesse degenerare al punto da paralizzare le attività istituzionalidell’Unione. Purtroppo, a questo timore fondato è corrisposta una reazione precipitosa e malamente coordinata delle autorità europee. In particolare, il Parlamento europeo ha deciso lunedì 25 febbraio di inserire le regioni di Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Veneto all’interno della “zona rossa”: chiunque fosse stato in una di queste regioni avrebbe dovuto passare 14 giorni in “autoisolamento”, lavorando da casa e limitando i contatti con l’esterno. Bisogna tenere conto che una settimana fa i contagi in Italia erano fermi a meno di 200, ed erano (e sono ancora) concentrati principalmente nei due focolai di Codogno (Lombardia) e Vo’ (Veneto). La decisione di inserire indiscriminatamente nella zona rossa un’area che comprende quasi tutto il nord Italia, con una popolazione di oltre 23 milioni di persone, si è rivelata esagerata e controproducente. Ancora più estreme sono state le misure adottate nei confronti dei tirocinanti Schuman, che avrebbero iniziato lo stage al Parlamento la settimana seguente: il giorno dopo l’annuncio sulla nuova zona rossa, lo staff del Parlamento europeo ha infatti comunicato a tutti i tirocinanti provenienti dalle regioni del Nord Italia la decisione di rimandare per precauzione il tirocinio ad ottobre 2020. Una decisione così drastica e sproporzionata rispetto alla realtà dei fatti che ha spinto il Presidente del Parlamento David Sassoli a intervenire, smentendo la misura e confermando che tutti i tirocinanti Schuman avrebbero iniziato lo stage a marzo.

Negli ultimi giorni, nonostante l’aggravarsi della situazione in Europa, le comunicazioni ufficiali sul coronavirus hanno ridimensionato l’allarmismo, con il Parlamento che si è allineato alla Commissione nel differenziare tra zone rosse (i comuni in quarantena) e gialle (le sole regioni Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna). Tuttavia, questa vicenda non solo rappresenta un danno di immagine per il Parlamento, ma anche per i cittadini italiani del Nord Italia. In una città come Bruxelles, aperta ed accogliente, i cittadini del Nord Italia sono stati etichettati da un’istituzione europea come tutti potenzialmente infetti, differenziati dagli altri cittadini europei. Il risultato è stato un crescente senso di sospetto da parte di amici e colleghi, pur in mancanza di informazioni complete e corrette sulle differenti situazioni nelle regioni coinvolti e sui numeri reali. Può sembrare esagerato, ma in quanto Piemontese che è stato a Torino recentemente, ne ho sperimentato l’effetto.

L’emergenza coronavirus è un’ottima metafora di come non solo i virus, ma anche e soprattutto le paure e la disinformazione non conoscano confini. La popolazione del nord Italia sta attraversando un momento di grande difficoltà che da Bruxelles si può solo immaginare. Le reazioni di ansia e preoccupazione sono, entro certi limiti, comprensibili e non andrebbero sfruttate per perpetuare lo stereotipo dell’italiano ignorante e fifone. Qualsiasi siano gli sviluppi dell’emergenza coronavirus, informazione ed empatia nei confronti delle persone colpite dal virus e dalle misure precauzionali sono al momento il miglior vaccino disponibile.

Marco Gerbaudo

FONTI

http://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2020/02/26/coronavirus-sassoli-sblocca-vicenda-stagisti-pe_cbd5c242-a5e1-46e6-ae1c-dceed209e716.html

https://www.fanpage.it/attualita/coronavirus-cosa-succedera-alle-citta-in-quarantena/

https://www.ilpost.it/2020/02/27/casi-coronavirus-italia-test-conti/

https://www.arcgis.com/apps/opsdashboard/index.html#/bda7594740fd40299423467b48e9ecf6

https://tg.la7.it/cronaca/milano-citt%C3%A0-sbarrata-mascherine-introvabili-supermercati-presi-dassalto-24-02-2020-147412

http://www.psy.it/vademecum-psicologico-coronavirus-per-i-cittadini-perche-le-paure-possono-diventare-panico-e-come-proteggersi-con-comportamenti-adeguati-con-pensieri-corretti-e-emozioni-fondate

http://www.regioni.it/newsletter/n-3784/del-24-02-2020/coronavirus-le-ordinanze-delle-regioni-del-nord-20847/

https://www.repubblica.it/cronaca/2020/02/23/news/coronavirus_amuchina_mascherine-249358877/

https://www.reuters.com/article/us-china-health-eu/eu-parliament-tells-staff-to-stay-home-if-they-traveled-to-northern-italy-idUSKCN20J12V

https://tg24.sky.it/cronaca/photogallery/2020/02/23/coronavirus-italia-supermercati.html#2

http://www.treccani.it/magazine/atlante/geopolitica/L_infodemia_e_i_tre_conflitti_che_stanno_favorendo_l_ansia_da_Coronavirus.html

IMMAGINI:

Copertina, Pixabay, from iXimus

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