Coronavirus e politica: Cina, USA e la crisi dell’UE

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Le modalità di gestione dell’emergenza Coronavirus stanno modificando la posizione delle pedine sullo scacchiere internazionale. C’è chi, come la Cina, sta cercando di rafforzare la propria posizione e chi, come gli USA, sembra invece non curarsi dei rapporti oltreoceano. Per l’UE questo è un importante banco di prova che testerà la capacità dell’istituzione di rimanere, veramente, “unita nella diversità.”

La Cina: il rilancio del paese e una nuova narrazione

Un disastro. Un disastro a livello comunicativo che si è trasformato poi, con drammatiche conseguenze, in un’ingente perdita di vite umane. Questo è stato l’esordio della Cina sullo scacchiere nazionale e internazionale, quando il governo si è trovato costretto ad affrontare l’emergenza Coronavirus.

I conti non tornano, le narrazioni non coincidono, diverse informazioni sono state nascoste o omesse, all’estero come alla popolazione locale. Secondo i risultati di uno studio italiano riguardante la velocità di propagazione del virus, esso era probabilmente già presente nel Paese da ottobre/novembre; il primo ad accorgersene e a dare l’allarme è stato, in dicembre, Li Weinliang, medico immediatamente zittito dalla polizia nel suo tentativo di denunciare l’emergenza. Weinliangè poi morto il 6 febbraio in ospedale, proprio a causa della Covid19; anche in questa occasione il governo cinese ha dato prova di scarsa trasparenza, cercando di confondere le acque e insabbiare le cause della sua scomparsa.

Solo il20 gennaiola Cina ammette pubblicamente la situazione, con già 4 morti e 200 contagiati (dichiarati) alle spalle, annunciando l’allarme per l’epidemia (definendola però sempre “prevedibile e contenibile”). Nel frattempo la situazione a Wuhan si è fatta sempre più tragica, il 24 gennaio i suoi 11 milioni di abitanti sono costretti alla quarantena, ma in TV si preferisce mostrare le immagini di Xi Jinping in ispezione in una provincia, mentre “contagiava la folla” con il suo entusiasmo. Da recenti dichiarazioni emerse suQiushi,la rivista di partito, e riportate dal Corriere della Sera, è emerso che il presidente cinese avesse già dato alcune disposizioni interne al governo per prevenire lo scoppio dell’epidemia il 7 gennaio, ben 13 giorni prima di annunciare l’allarme generale.

Insomma, è indubbio che il governo cinese abbia sottovalutato la gravità della situazione e non l’abbia gestita al meglio. Eppure, nonostante l’inizio tragico, sembra proprio che la Cina possa stravolgere questa situazione aproprio favore, ora che il paese inizia una lenta e progressiva ripresa, mentre in Europa e negli Stati Uniti imperversa il caos. Pioniera nella gestione della crisi, la Cina è riuscita a rialzarsi sulle proprie gambe riducendo drasticamente il numero di contagiati e ora può anche permettersi di sostenere le altre zone del mondo in difficoltà. I primi, tempestivi, aiuti medici all’Italia, stremata da settimane di quarantena e aumento costante di contagi e decessi, sono arrivati proprio dal governo di Pechino, che ha inviato diversi gruppi di medici specialisti per combattere l’emergenza, 100mila mascherine, 150mila kit diagnostici, 40 tonnellate di materiale sanitario; a questi deve sommarsi il milione di mascherine inviato dal colosso cinese Alibaba e le innumerevoli donazioni di province e città cinesi.

Sebbene questi aiuti siano estremamente apprezzati e preziosi, date le condizioni critiche del nostro sistema sanitario nazionale, ormai al limite del collasso, è difficile non intravedere, tra le righe, anche un intento politico. La Cina vuole scrollarsi di dosso l’etichetta di paese da cui è partito il contagio, rilanciando la narrazione di un governo forte, solidale, un punto di riferimento all’interno della comunità internazionale. Agli aiuti di Pechin osi sono aggiunti, inaspettati ma altrettanto graditi, gli aiuti di Russia e Cuba, che hanno inviato, rispettivamente, 8 unità mobili, una squadra di medici militari e 37 medici e 15 infermieri.

Sebbene siano questi i paesi con cui l’Italia ha buone relazioni economiche e politiche,non si tratta certo dei “soliti” alleati, quelli a cui rivolgeremmo più facilmente o sguardo in caso di necessità. Sono tra Paesi non democratici che hanno, anzi, con il nostro “amico” statunitense, un rapporto che è ai minimi termini da decenni. Dall’altro lato, invece, l’Italia avverte i propri alleati “di sempre”, Unione Europea e Stati Uniti (bisogna ammettere: anche loro alle prese con la gestione interna dell’emergenza Covid-19) come distanti e poco disponibili.

Gli USA: una gestione traballante ed egoista

Trump, inizialmente minimizzando la gravità della portata del virus, ha affermato più volte che l’epidemia sarebbe scomparsa “come per miracolo” e ha tardato a prendere le misure precauzionali necessarie a contenerla. Oltre ad una pessima gestione interna, aggravata dagli evidenti limiti del loro sistema sanitario nazionale, gli USA si sono fatti riconoscere, in Europa, per l’imposizione di un divieto unilateralmente stabilito di viaggi tra gli Stati Uniti e il continente (i 26 paesi dell’area Schengen, è stata dunque esclusa la Gran Bretagna) e per il tentativo fortunatamente fallito di acquistare un possibile vaccino ad uso esclusivo, però, degli americani.

L’UE: unita nella diversità (?)

Dall’altro lato vi è l’Unione Europea, istituzione che si sta probabilmente trovando ad affrontare la prima, grande prova della sua storia. Prova che potrebbe rafforzarla e consolidarne l’unità ma anche, se mal gestita, decretarne il fallimento. Di misure economiche ne sono state prese, come l’istituzione di un’iniziativa di investimento per un importo di 37 miliardi a sostegno delle piccole imprese e nel settore dell’emergenza sanitaria.

La richiesta del Presidente Conte e di altri leader europei per l’emissione dei cosiddetti “eurobond” (titoli di stato emessi dall’Unione) è però rimasta per ora in sospeso. La riunione del Consiglio europeo tenutasi lo scorso 27 marzo si è conclusa con un nulla di fatto, l’ennesimo rinvio della decisione riguardante gli aiuti per sostenere gli stati in difficoltà per l’emergenza Covid-19. Alla posizione dell’Italia, affiancata da Spagna e Francia, si sono opposti i paesi del nord Europa, Germania e Olanda in primis. L’accordo raggiunto per ora dal Consiglio prevede che siano la Presidente della Commissione Ursula von der Leyen e il Presidente del Consiglio europeo Charles Michel a dover presentare delle proposte sul lungo periodo, entro due settimane dalla data di conclusione della seduta (nessuna menzione, per ora, del MES, il Meccanismo Europeo di Stabilità.

Gli aiuti medici, in realtà, non è che siano del tutto mancati. Circa 3 milioni di mascherine sono state inviate da Francia, Austria e Germania; quest’ultima si è anche offerta di accogliere nei propri ospedali alcuni pazienti provenienti dall’Italia. Nelle principali fonti di informazione si fatica, però, a trovare questi dati e, purtroppo i sovranismi sono sempre in agguato, pronti ad attaccare l’Unione nei momenti di maggiore fragilità. Immediato in Italia l’intervento di Matteo Salvini, che non si è fatto certo sfuggire l’occasione: “Altro che ‘unione’, questo è un covo di serpi e sciacalli“, ha dichiarato in un’intervista ad Affaritaliani.it. “Prima sconfiggiamo il virus, poi ripensiamo all’Europa. E, se serve, salutiamo. Senza neanche ringraziare.”

Ci si aspetta qualcosa di più dall’Unione. Questo è il momento per l’istituzione di mostrare davvero la sua efficacia, mettendo da parte i singoli interessi nazionali a tutela di chi si trova in maggiore difficoltà. Serve una vera coesione, una solidarietà immediata e concreta. Atti coraggiosi, certo, ma dai quali dipende il destino dell’Europa. Le parole che hanno concluso il discorso di Ursula von der Leyen alla plenaria del Parlamento Europeo lo scorso 26 marzo sono cariche di speranza. Non resta che sperare, allora, che l’UE riesca a sopravvivere a questa crisi, uscendone unita, rafforzata e vittoriosa.

Dear friends, history is watching us. Let us do the right thing together – with one big heart, not 27 small ones.\ Lang lebe Europa! Vive l’Europe! Long live Europe!

Nicoletta Volontè

FONTI: https://www.corriere.it/esteri/20_febbraio_16/coronavirus-xi-jinping-sapeva-gia-7-gennaio-quei-13-giorni-buco-reazione-demone-virus-2b6bd4d4-50ab-11ea-a691-847c284ba0e7.shtml?refresh_ce-cp

https://www.corriere.it/salute/malattie_infettive/20_febbraio_28/coronavirus-cina-fin-ottobre-novembre-dice-studio-italiano-96b12a0a-5a5b-11ea-afa8-e7dfdde6e2a2.shtml

https://www.corriere.it/esteri/20_febbraio_06/coronavirus-ha-ucciso-li-wenliang-dottore-che-primo-aveva-l-allarme-ed-era-stato-censurato-fed0fee6-48f2-11ea-91e8-775bd36e4cb6.shtml

https://www.repubblica.it/cronaca/2020/03/15/news/trump_vaccino_tedesco_esclusiva_usa-251372683/

https://www.ilsole24ore.com/art/coronavirus-trump-vieta-voli-dall-europa-esclusa-gran-bretagna-ADlHikC?refresh_ce=1

https://www.agi.it/estero/news/2020-03-25/coronavirus-medici-cinesi-ospedali-italiani-ventilatori-7834738/

https://www.agi.it/estero/news/2020-03-25/coronavirus-strategia-aiuti-russia-cina-7849284/

https://www.youtube.com/watch?v=vr2D1llFd20&list=PLe8n9YLSeZEa7e8M4w2_UJ69mkAucj0Zx&index=25

https://www.youtube.com/watch?v=sRxkmv8_RFQ&list=PLe8n9YLSeZEa7e8M4w2_UJ69mkAucj0Zx&index=21

https://www.instagram.com/p/B-PV0b3CVPk/

https://ec.europa.eu/commission/presscorner/detail/en/speech_20_532

https://www.politico.eu/article/coronavirus-italy-needs-europe-help/

https://www.internazionale.it/opinione/gideon-rachman/2020/03/27/coronavirus-propaganda-cina

https://www.repubblica.it/economia/2020/03/26/news/conte_alla_ue_se_aiuti_gli_saranno_come_in_passato_facciamo_da_soli_-252410637/

https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/italia-e-coronavirus-fondo-salva-stati-si-o-no-25473

https://www.ispionline.it/it/pubblicazione/i-bazooka-dei-paesi-ue-necessari-ma-25551

https://www.open.online/2020/03/27/ce-unaltra-vittima-del-coronavirus-lunione-europea-che-non-sa-proteggersi-rischia-di-morire/

https://www.ilfattoquotidiano.it/2020/03/27/ue-sassoli-leader-siano-piu-responsabili-no-a-miopia-ed-egoismo-di-alcuni-governi-di-maio-non-ci-servono-le-belle-parole/5750940/

https://www.ilpost.it/2020/03/25/conte-eurobond-lettera/

https://www.ilpost.it/2020/03/25/mes-coronavirus/

https://www.politico.eu/article/coronavirus-italy-needs-europe-help/

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Copertina: Photo by Martin Sanchez on Unsplash

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